E se il 2022 è considerato il periodo del cambiamento, il primo mese dell’anno lo dimostra subito sorprendendo gli editori italiani con un’innovazione in ambito di linee guida sul consenso GDPR prevedendo caratteristiche più precise per i pop up dei cookie.

L’articolo di oggi vuole fare chiarezza e aiutare gli editori a comprendere meglio i cambiamenti restando conformi.

Sommario:

Nuove linee guida sui cookie: cosa devono sapere gli editori

Linee guida per cookie banner

Cosa deve includere il cookie banner

Tassi di consenso: gli impatti

Risultati ottenuti dopo i test

Consigli agli editori

Un aiuto concreto

 

Linee guida per cookie banner

 

La novità prevista è che il cookie banner di tutte le aziende italiane o comunque tutte le imprese che si rivolgono a un pubblico italiano dev’essere conforme alle linee guida DPA italiane sui cookie prima della loro scadenza.

I proprietari dei siti web, quando cercano il consenso da parte degli utenti, devono seguire delle linee guida bene precise:

  • Non è considerata concessione del consenso all’uso dei cookie lo scorrimento sulla CMP
  • Non sono concessi muri di cookie che impediscono l’accesso all’utente ad un sito se non accetta tutti i cookie
  • La CMP non può essere mostrata all’utente una volta che ha già indicato le sue preferenze, gli editori possono riproporla dopo almeno sei mesi dalla prima scelta
  • Soltanto cookie tecnici e cookie analitici anonimizzati possono essere usati senza il consenso da parte dell’utente, ma viene evidenziato che l’interesse non è da ritenersi base legale per l’uso di cookie

La maggior parte dei siti web soggetti a rigorosi controlli sulla privacy sono già allineate alle nuove linee guida, sono le nuove e più specifiche disposizioni sui banner di consenso ad essere più significative.

Cosa deve includere il cookie banner

 

Dall’introduzione del GDPR in tutta l’Unione Europea nel 2018, l’utente che naviga ha preso sempre più dimestichezza con il banner di consenso pop-up che chiedono di accettare o rifiutare l’utilizzo dei cookie, anche se questi possono essere meno chiari e specifici rispetto ad altri.

Ma cosa deve includere il banner di consenso? Per essere coerente alle nuove linee guida deve avere:

  • In alto a destra una X che vieta l’uso dei cookie a parte quelli tecnici
  • Un testo con l’obiettivo di avvisare l’utente che il sito può implementare cookie di profilo, anche dopo aver ottenuto il consenso
  • Un link all’informativa estesa sulla privacy
  • Un pulsante di accettazione di tutti i cookie
  • Un link che porti ad una zona specifica dove l’utente può scegliere quali funzioni particolari, terze parti e cookie vuole dare il proprio consenso

Tassi di consenso: gli impatti

 

Gli editori sono molto preoccupati da questi cambiamenti poiché dalle considerazioni fatte emerge che la rinuncia di molti utenti ai cookie di terze parti porterebbero a una riduzione notevole delle entrate pubblicitarie di un sito web.

Inutile preoccupazione da parte degli editori o è proprio così? È vero che l’introduzione di nuovi regolamenti porta ad un netto calo di utenti che optano per i cookie?

Il partner tecnologico per gli editori, Clickio, per rispondere a questa domanda ha effettuato un esperimento su sei siti web italiani analizzando due banner di consenso nuovi contro la versione di adesso (vedi foto)

Una versione include come primo cambiamento una X in alto a destra

La seconda versione, invece, ha un click per chiudere i banner (in basso a sinistra)

IMMG 3 Nuove linee guida sui cookie cosa devono sapere gli editori

Risultati ottenuti dopo i test

 

Dai test effettuati da Clickio ecco quanto emerge:

IMMG 4 Nuove linee guida sui cookie cosa devono sapere gli editori

IMMG 5 Nuove linee guida sui cookie cosa devono sapere gli editori

IMMG 6 Nuove linee guida sui cookie cosa devono sapere gli editori

Quasi un quinto degli utenti decide di rifiutare tutti i cookie con l’aggiunta di una X a destra del CMP.

Mentre con un solo pulsante in basso a sinistra che dà la stessa funzionalità, solo l’1% degli utenti li rifiuta.

Consigli agli editori

 

In attesa che il regolamento interpreta e applica le nuove linee guida sul consenso GDPR, gli editori si devono adattare e devono provare realmente a capire l’effetto dei differenti design sui loro tassi di consenso, stando sempre attenti ai regolamenti.

Questo perché da quanto emerge si nota da subito come un design specifico del CMP può fare grandi differenze sull’impatto complessivo.

Un aiuto concreto

 

Se avete bisogno di aiuto Clickio è una piattaforma di gestione del consenso GDPR. L’installazione è semplice, basta implementare due codici ed è possibile vedere i tuoi dati di consenso e verificare la reportistica.

Clickio è uno strumento ufficialmente riconosciuto dallo IAB in linea di conformità al Transparency and Consent Framework v2.0 e ha un design ottimizzato per ottenere tassi di consenso più elevati restando in linea con l’evoluzione dei regolamenti.