Di recente, una lavoratrice dipendente è stata licenziata dal proprio datore di lavoro per giusta causa.
La “giusta causa” si riferisce al comportamento inadempiente da parte della dipendente nel sottoporsi a visita medica obbligatoria in due occasioni.
Nella prima occasione la donna si è rifiutata a causa dell’inadeguato luogo di controllo sanitario, mentre nel secondo caso non si è presentata all’appuntamento presso un centro medico. La motivazione del rifiuto è la seguente: la mansione per il quale doveva essere eseguita la visita medica non era la sua mansione primordiale.
La donna infatti, ha affermato di essere vittima di un demansionamento illegittimo, ovvero passare da impiegata ad addetta delle pulizie.
Ma vediamo nello specifico quali sono le conseguenze di chi rifiuta di sottoporsi a visita medica per la verifica dell’idoneità ad una mansione specifica e, soprattutto quale comportamento avrebbe dovuto adottare la donna a fronte di quanto è successo.
Quali sono le conseguenze per il dipendente che si rifiuta?
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, si espressa al riguardo con l’ordinanza del 13 luglio dell’anno corrente, n. 22094.
I giudici hanno ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa della donna, in quanto l’azione del datore di lavoro era coerente con la normativa in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
La donna infatti, non avrebbe dovuto sottrarsi a quanto richiesto dal datore di lavoro. Questo perché la contestazione al demansionamento poteva essere comunque portata avanti dalla stessa lavoratrice in un secondo momento, dunque non è stato ritenuto giustificato il comportamento da lei adottato.
I dipendenti che si rifiutano di sottoporsi a sorveglianza sanitaria nonostante le sollecitazioni da parte del datore di lavoro rischiano non solo il licenziamento per giusta causa, ma anche l’arresto fino a un mese e una multa che può raggiungere i 657 euro.
Ma cosa succede se è il datore di lavoro che non sottopone a visita media i propri dipendenti? E soprattutto chi ha il dovere di nominare il medico del lavoro? Nel prossimo paragrafo andremo ad approfondire il tema così da poter avere un quadro generico dell’argomento.
Quali sono le sanzioni previste per i datori di lavoro che non sottopongo a visita medica?
Il medico competente viene scelto e obbligatoriamente nominato dal datore di lavoro quando per legge i lavoratori dell’azienda devono essere sottoposti ad accertamenti sia preventivi che periodici.
Per legge infatti, il datore di lavoro è obbligato a nominare un medico competente che si occupi della sorveglianza sanitaria se per legge la sua attività lavorativa lo richiede.
Un datore di lavoro che non adempie a quanto previsto per legge e che sottopone un suo dipendente ad un’attività che richiede la sorveglianza sanitaria incorre automaticamente a delle sanzioni che prevedono l’arresto o il pagamento di un’ammenda e può arrivare fino a più di 2500 euro.
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