Condizioni infernali per migliaia di migranti asiatici Già 1200 le morti bianche negli ultimi due anni
Servi della gleba postmoderni, schiavi senza diritti e senza dignità, entro una cornice che al contrario viene percepita come il regno contemporaneo del bengodi: è drammatica e impietosa la denuncia che arriva dal Qatar, tramite la Ituc, l’International Trade Union Congress, organizzazione sindacale transnazionale, ripresa poi dal britannico Guardian.
1200 MORTI BIANCHE FIN QUI – Dietro la costruzione degli stadi che ospiteranno le partite dei Mondiali del 2022, ospitati dal paese, c’è lo sfruttamento disumano di migliaia di lavoratori indiani, nepalesi, pakistani. Secondo l’Ituc , i cantieri degli impianti (e degli alberghi e di tutte le infrastrutture necessarie per ospitare un evento di simile portata) potrebbero costare la vita di 4000 persone. Una stima a cui si è giunti esaminando le condizioni di lavoro degli ultimi due anni: ne è emerso un quadro infernale. Milleduecento morti bianche fin qui, spesso attribuite a infarti o a decessi accidentali perché le autopsie non vengono condotte dalle autorità qatariote.
CONDIZIONI DURISSIME – L’inchiesta dell’Ituc rivela tutt’altra verità: muratori sulle gru a 50 gradi, orari senza fine, mentre le case dove vengono alloggiati sono fatiscenti e sovrappopolate, con condizioni igieniche terribili. I datori di lavoro sanno che a queste condizioni non si può resistere a lungo e quindi sequestrano i passaporti ai dipendenti e sospendono le paghe per mesi: il caso è esploso con violenza quando trenta edili nepalesi si sono rifugiati nell’ambasciata del loro paese, lamentando di non venire retribuiti e chiedendo di essere rimpatriati. Altri 44 di loro erano morti durante l’estate, sempre per incidenti sul lavoro o per “infarto”, mentre fonti indiane dicono che sono 82 i decessi di lavoratori del subcontinente dall’inizio dell’anno e altri 700 erano morti per le medesime ragioni nel biennio precedente.
«LA FIFA INTERVENGA»- «Nulla stanno facendo le istituzioni del Qatar per affrontare questo problema- dicono all’Ituc. La Fifa deve mandare un messaggio forte e chiaro a Doha. Ovvero che non consentirà che si giochi una Coppa del Mondo organizzata grazie a un sistema di schiavitù moderna per migliaia di lavoratori migranti». Considerando che la forza lavoro straniera nell’emirato ora ammonta a 1 milione e duecentomila e dovrebbe aumentare di un altro milione di qui al 2022, l’allarme è serio e motivato. E assume dei contorni grotteschi ( e vergognosi), sapendo che il Qatar è il paese con il reddito pro capite più alto del mondo.
Martedì 14 aprile, alle ore 11, a Roma è in programma un presidio con conferenza stampa presso la sede della Figc. La sera, invece, allo Juventus Stadium di Torino, ci sarà un volantinaggio. La campagna di sensibilizzazione va avanti anche sui social network. Diversi gli hashtag lanciati: #UnCalcioAllaSchiavitù (Facebook) e #ediliNONschiavi (Twitter).
Fonte: Corriere della Sera