L’interesse sempre crescente verso la salvaguardia del pianeta scaturisce principalmente da tutti quegli aspetti legati all’inquinamento atmosferico. La produzione costante, di sostanze gassose e nocive, sta velocizzando esponenzialmente quelle che erano le previsioni di dieci anni fa sulla qualità dell’aria inalata.
Tale peggioramento rende sempre più invasive le nuove malattie, legate non solo alle vie respiratorie, ma anche a organi fondamentali come il cuore. Gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico sono necessariamente da monitorare per prevenire, e in alcuni casi curare, le potenziali problematiche.

Sommario:
Inquinamento atmosferico: quali sono gli effetti sulla salute?
Cos’è l’inquinamento atmosferico
Le cause principali dell’inquinamento atmosferico
Come difendersi dall’inquinamento atmosferico
Cos’è l’inquinamento atmosferico
Tecnicamente l’inquinamento atmosferico non è altro che una contaminazione dell’aria causata dall’immissione di sostanze gassose, solide o liquide che causano un’alterazione della sua composizione e possono avere effetti nocivi per la salute.
L’interazione dei reagenti nell’atmosfera influisce, non solo sulla salute degli esseri umani, ma anche su tutti gli esseri viventi. Tale condizione è dovuta alla presenza di piogge acide o sostanze nocive che influiscono direttamente sulle cellule.
Le cause principali dell’inquinamento atmosferico
La stretta connessione tra una pessima qualità dell’aria e la salute delle persone è ormai evidente a tutti, ma quali sono i motivi principali che danno vita all’inquinamento atmosferico?
Le categorie di tale fenomeno sono principalmente due: origini naturali e antropiche. In entrambi i casi le ripercussioni sono rilevanti, ma gestibili in modo completamente diverso.
Combustibili fossili: una delle cause più invasive è l’utilizzo di combustibili fossili. Questi possono essere impiegati per generare elettricità, veicolare i trasporti, alimentare abitazioni e soprattutto le industrie.
Processi industriali: oltre all’alimentazione energetica necessaria per rendere operativa un’industria, vi sono tutti quei processi chimici con l’utilizzo di solventi, in particolar modo nell’industria mineraria e chimica.
Agricoltura: causa spesso sottovalutata per l’emissione di sostanze nocive nell’ambiente è l’agricoltura. L’impiego di solventi e di prodotti, atti alla disinfestazione dei terreni agricoli da insetti, influisce significativamente sull’ambiente.
Trattamento dei rifiuti: lo smaltimento, oltre che il trasporto dei rifiuti, al momento è una causa da non sottovalutare. Sebbene i materiali riciclati siano poi riutilizzati con una destinazione d’uso differente, i processi sono ancora legati a un’erogazione tramite combustibili fossili.
Eruzioni vulcaniche: le polveri emesse dalle eruzioni vulcaniche sono ricche di gas dannosi per l’ambiente. A tale fenomeno si aggiungono anche la spuma del mare e tutte quelle emissioni prodotte dalle piante stesse in modo naturale.
Gli effetti sulla salute
Le cause antropiche e quelle naturali quando raggiungono i picchi di inquinamento (inquinamento acuto) e si prolungano in un lasso di tempo rilevante, possono avere conseguenze drammatiche.
Come è facile dedurre vi è un maggior rischio per coloro che abitano nelle grandi città dove il tasso di agenti nocivi nell’aria è particolarmente alto.
Tra gli eventi più significativi di inquinamento acuto si ricordano quelli verificatosi a Londra nel 1952 e nel 1962, causati principalmente dall’impiego di carbone. In pochissimi giorni l’aria respirata fece registrare rispettivamente quattromila e mille morti.
Nella gran parte dei casi i soggetti più colpiti sono i bambini e gli anziani, i quali hanno una percentuale maggiore di malattie legate alle vie respiratorie, come BPCO e asma. Anche i cardiopatici subiscono l’incremento di un’aria meno qualitativa.
Anche in Italia i dati rilevati mettono in mostra come i soggetti che abitano nelle grandi città presentino maggiori difficoltà respiratorie e una rilevante presenza di tosse rispetto a coloro che vivono in campagna.
La correlazione tra inquinamento atmosferico e problemi respiratori è ampiamente verificata, dimostrando come un aumento di 10 mcg per metro cubo di PM10 incrementi del 27% la tosse nei soggetti presi in esame.
Per identificare i colpevoli di tale fenomeno è interessante analizzare quelli che sono i prodotti creati dall’uomo. Oltre alla plastica, in molti casi vengono colpevolizzati i microparticolati delle vetture diesel. Questi, infatti, possono aumentare i problemi respiratori data la loro dimensione ridotta.
Si può quindi dedurre, che l’allarme di un inquinamento atmosferico sempre più rilevante debba essere monitorato per non incorrere in una maggiore mortalità.
Purtroppo, un incremento di 10 microgrammi per metro cubo di PM10 comporta un tasso di mortalità del +4% per le malattie legate alla respirazione e del +1.5% per quelle cardiache. A queste si aggiunge una percentuale del +2% di ricoveri per bronchite.
Come difendersi dall’inquinamento atmosferico
La soluzione su cui ingegneri e architetti di tutto il mondo stanno lavorando è quella di ridurre le fonti di inquinamento. Attraverso le tecniche di energia rinnovabile è possibile avere un impatto inferiore sull’ambiente, abbattendo il microparticolato.
Da un punto di vista scientifico un decremento di 30 microgrammi di PM10 per metro cubo comporterebbe un abbassamento esponenziale di malattie respiratorie, influenzando anche la mortalità.
Affinché si possano avere le condizioni per fronteggiare tale problematica è opportuno aumentare le difese antiossidanti attraverso l’assunzione di alimenti come frutta e verdura fresca.
Nello specifico, risultano particolarmente efficaci quelle vitamine che contrastano gli effetti ossidanti dell’aria nociva. Tali vitamine vengono identificate principalmente in quelle: A, E e C; a cui si aggiungono le sostanze antiossidanti di tipo N-acetilcisteina.
Altra soluzione per fronteggiare l’inquinamento dell’aria risiede nel cercare di utilizzare energie rinnovabili casalinghe. L’installazione di pannelli solari o l’impiego di una macchina elettrica, sebbene nel breve periodo possano avere comunque un impatto rilevante sull’ambiente, in un lasso di tempo prolungato rappresentano la scelta migliore.
Anche investire nella raccolta differenziata rappresenta una valida alternativa. Grazie alla riduzione della produzione di smaltimento è possibile ridurre le emissioni delle lavorazioni chimiche.
Argomento a cui gli ecologisti tengono in modo particolare è quello dell’inquinamento delle acque. La presenza di microparticelle nell’aria può depositarsi anche sulle sorgenti d’acqua inducendo ad assumere liquidi non conformi.
Si lega naturalmente a questa tematica anche lo smaltimento della plastica, in molti casi lasciato al mare. Ma perché è così importante ridurre la plastica? Il legame tra mare e inquinamento è sempre più forte negli ultimi anni, l’interazione tra queste due categorie rende sempre più invivibile il pianeta. Riducendo la plastica si abbassa anche la probabilità che questa contamini le acque.
Conclusioni
La correlazione tra inquinamento atmosferico e salute è ormai evidente a scienziati e cittadini. Studi scientifici sempre più dettagliati evidenziano come sia opportuno abbassare i valori di PM10 nell’aria per non influire sulla mortalità del Paese.
Ponendo attenzione soprattutto sull’innalzamento della temperatura del pianeta, quest’ultima vincolata a equilibri imprescindibili per non causare disastri ambientali.
Attraverso le nuove tecnologie sarà possibile migliorare tale condizione, ma è necessario che i cittadini comincino a gestire al meglio l’energia elettrica e utilizzare un riciclo della plastica ottimale.