La carenza d’igiene può diffondere raffreddore, influenza ma soprattutto colibatteri o norovirus

o influenza ma soprattutto colibatteri o norovirus
Quali sono i rischi di un happy hour Abbiamo parlato più volte delle possibili infezioni causate dalla cattiva conservazione degli alimenti in ristoranti, bar e tavole calde (leggi su ristoranti e happy hour). Ci sono altre perplessità segnalate dal blogger americano Sydney Ross Singer su Food Safety News. Il problema non è legato alla qualità del cibo, ma alle modalità del servizio. Sotto accusa sono i buffet proposti da ristoranti e tavole calde e gli happy hour. In queste occasioni aumenta il rischio di condividere con altri avventori raffreddore o influenza, ma soprattutto colibatteri o norovirus che possono trovarsi su mani non accuratamente lavate e trasmettere patologie gastrointestinali. Gli epidemiologi di tutto il mondo – si chiede Ross Singer – avvertono che le strette di mano sono da evitare in quanto potenziale veicolo di trasmissione di batteri, ma nessuno si preoccupa delle mani che toccano le posate di un buffet o di un banco destinato ad ospitare i piatti di un happy hour?
Il buffet aumenta il rischio di condividere raffreddore o influenza ma soprattutto colibatteri o norovirusA differenza del personale di servizio, tenuto a seguire regole igieniche definite dal sistema HACCP, non esistono controlli sull’igiene degli avventori. Nessuno invita a lavarsi le mani e non sempre si riesce ad evitare che le persone prendano focaccia o pizzette, con le mani.

all’istante sotto gli occhi degli avventori
Non resta che affidarsi al buonsenso. Prima di tutto bisogna scegliere locali puliti e curati – un controllo alle toilette, avverte Ross Singer, è un buon criterio di valutazione. Il ricambio dei vassoi con il cibo deve essere veloce in modo da ridurre al minimo il rischio di contaminazioni, e anche il personale deve essere pronto a sostituire posate sporche e controllare il comportamento degli avventori. Conviene controllare che i cibi caldi lo siano davvero, e lo stesso vale per le preparazioni fredde (gli alimenti in ghiaccio devono essere completamente circondati dal cubetti) in modo da limitare la crescita batterica. Che fare? Ross Singer suggerisce di scegliere buffet in cui è presente un cameriere incaricato del servizio, un metodo però che aumenta inevitabilmente i costi e potrebbe disincentivare quanti amano servirsi da soli. Oppure si possono utilizzare dei tovagliolini usa e getta per maneggiare le posate di servizio. A parte la difficoltà pratica e lo spreco di carta, nota il blogger, c’è la possibilità che un fazzolettino finisca accidentalmente nel piatto costringendo a gettarne via il contenuto.
Quando è possibile, si legge in un altro articolo dedicato ai “mal di pancia da buffet” è meglio scegliere locali dove il cibo viene preparato all’istante sotto gli occhi degli avventori. Per lo stesso motivo, può essere opportuno evitare gli alimenti per cui il rischio di contaminazione è più alto, come salse e creme a base di uova o carne e pesce crudi, preferendo alimenti semplici e poco manipolati. In ogni caso, è una buona prassi per sé e per gli altri lavare le mani prima di servirsi.
Fonte: IlFattoAlimentare