Come ben sappiamo i consumatori utilizzano sempre di più il digitale e, i dati che vengono generati possono creare opportunità non indifferenti alle aziende quali: 

  • il miglioramento dell’esperienza del consumatore, 
  • la responsabilità di acquisire e proteggere i loro dati.  

I dati acquisiti hanno rivoluzionato il business e le aziende sono responsabili della gestione e della tutela degli stessi. 

Il General Data Protection Regulation (GDPR) è nato per rispondere a delle esigenze comuni ovvero, garantire agli utenti il controllo dei propri dati personali regolando quindi la raccolta, il trasferimento e l’utilizzo dei personal data.   

Sono passati 4 anni da quando il GDPR è entrato in vigore nell’UE come hanno risposto le imprese alla normativa sulla privacy? Sono state conformi alla Regolamento europeo per la protezione dei dati?  

Una recente ricerca effettuata da Piwik PRO ha mappato un quadro della situazione con focus su 3 elementi:  

  1. gli ostacoli creati dal GDPR,
  2. le opportunità creati dal GDPR ,
  3. le azioni avviate in termini di privacy compliance.

Il sondaggio è stato svolto nell’aprile scorso e ha visto protagonisti 260 CEO e i Responsabili Marketing Executive di PMI e grandi imprese che provengono da 27 paesi diversi dell’UE e che  si occupano di B2B e B2C. 

L’obiettivo della ricerca era di rispondere a 3 temi chiave, quali:  

  1. privacy 
  2. conformità  
  3. tecnologie  

Cerchiamo quindi di capire che cosa è sorto dall’indagine effettuata.  

Tutela della privacy: una necessità   

Dalla ricerca è emerso che per il 70% dei rispondenti le imprese sono coscienti dell’importanza che ha la privacy per la tutela degli utenti.  

È risultato inoltre che la maggior parte delle persone intervistate è convinta che:
 

  • la compliance può essere utile ad efficaci strategie di marketing  
  • essere conformi e seguire le regole del GDPR possa essere considerato un vantaggio competitivo  
  • la compliance può garantire un impatto positivo dei consumatori sul marchio/brand. 

Le normative del General Data Protection Regulation per la maggior parte degli intervisti (3 su 4) sono risultate fondamentali e necessarie.  

Perché? Le motivazioni sono 3, quali:  

  • 19,4% maggior protezione, 
  • 16,4% data security (sicurezza dei dati), 
  • 11,9% privacy. 

Nonostante quanto appena detto, si è riscontrato però che, per il 63% dei rispondenti “è alquanto difficile assicurare la protezione dei dati”. 

 

La privacy compliance al GDPR da parte delle aziende: per quale motivo?  

Non sono poche le aziende che operando per ottenere la compliance hanno riscontrato un buon risultato.  

Infatti 1 intervistato su 3 ha dichiarato che grazie alla conformità al GDPR l’azienda ha ottenuto maggior fiducia da parte dei consumatori e che le impostazioni di protezione e sicurezza dei dati sono migliorate.  

L’entrata in vigore del GDPR ha avuto un buon impatto per tutte le aziende?  

Se per una gran parte delle imprese la compliance è motivata da buone aspettative e molti intervistati hanno dichiarato dei buoni risultati, il 7,3% però ha affermato di aver subito effetti negativi.  

Ma perché le aziende dovrebbero conformarsi alle previsioni del GDPR? 

Le risposte degli intervistati si sono ramificare in 3 direzioni diverse, quali:  

  1. Per la maggioranza (55,8%) perché incentiva l’accrescimento della fiducia dei consumatori verso il brand, 
  2. Per il 46,3% perché rispetta ed è in linea con i principi e i valori aziendali, 
  3. Per il 27,7% per paura di inciampare in sanzioni 

 

Protezione, data security e privacy e gli strumenti di marketing  

 Tra i vari strumenti di marketing come, le email marketing, i social media, le piattaforme CMR solo il 14,7% degli intervistati ha affermato di aver adottato i CSM ovvero i sistemi di consent management e, appena 16%, i sistemi per l’ottimizzazione dell’esperienza dei vari utenti come l’utilizzo dei software che consentono A-B test. 

Il reale problema risale nella mancata verificazione dell’effettiva conformità degli strumenti di marketing. Infatti, solo il 50% ha dichiarato di aver preso visione delle verifiche effettuate e di aver apportato modifiche.  

Le aziende che non hanno implementato le modifiche si definiscono timorose di: 

  • Costi eccessivi (32%) 
  • Perdita di tempo (8%)
  • Paura di cambiamenti radicali (8%) 

Non sono poche le aziende che hanno paura di intraprendere l’ottimizzazione e la compliance dei propri strumenti di marketing, ma in ogni caso 1 intervistato su 2 sostiene di essere pronto ad apportare modifiche e sostituire i propri strumenti solo con alternative con sedi europee, questo atteggiamento deriva da 3 motivi:  

  1. Per il 36% la motivazione ricade alla compliance al GDPR 
  2. Per il 59% per il servizio clienti  
  3. Per il 50% il prezzo 

Appurato quanto appena detto, è giusto informare che 3 professionisti intervistati su 4 hanno dichiarato esplicitamente che l’esistenza della normativa GDPR entrata in vigore il 25 maggio 2018, “è più che necessaria”.