In Italia le etichette a semaforo non piacciono. Eppure stiamo parlando di un ottimo sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto. Il sistema è molto semplice: il rosso indica un alimento da assumere con moderazione, il verde un cibo sano mentre l’arancione invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata. Le etichette sono state accolte con entusiasmo dall’OMS e dalle associazioni dei consumatori, vengono usate da anni in Inghilterra e adesso, con il Nutri-Score, anche in Francia. Ma nonostante ciò, risultano invise a Coldiretti, ai ministri delle politiche agricole e della salute, a diverse associazioni di categoria come l’Unione Italiana Food (ex Aidepi e Aiipa), Assolatte e anche a diverse associazioni di consumatori, compresa una nutrita rappresentanza di cuochi. Nel gruppo mancano però nutrizionisti e società scientifiche che si occupano di alimentazione, come pure il parere del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) e del Crea Nut (ex Inran) che dovrebbero essere i massimi esperti del settore.
In Italia alcuni sostengono che le etichette a semaforo siano l’espressione delle multinazionali del cibo, a cui enti e istituzioni avrebbero aderito contro gli interessi dei consumatori. Questa tesi è falsa. Basta dire che le etichette multicolore in Francia sono il frutto di un progetto promosso dai ministri della salute e dell’agricoltura, da enti scientifici e persino dell’industria con l’adesione delle associazioni di consumatori e di importanti catene di supermercati, come Auchan, con lo scopo di aiutare il consumatore a districarsi e a capire meglio le indicazioni nutrizionali già presenti sulle etichette.
Purtroppo queste teorie, insieme ad altre argomentazioni portate avanti dal fronte del “no”, attestano una scarsa conoscenza della materia e una certa confusione. Confrontare il bollino verde di una bibita diet con quello del Parmigiano Reggiano è scorretto. Il semaforo è stato concepito per confrontare prodotti di seconda trasformazione, ma della stessa categoria. Non serve quindi per olio e farina, acqua minerale e latte fresco intero, ma per yogurt, pizze, cereali per la colazione, biscotti frollini, tortellini, bibite e quant’altro. Ecco allora che la lattina di Coca-Cola classica avrà il bollino rosso mentre quella Zero il bollino verde chiaro, la pizza ortolana avrà un bollino verde mentre quella al prosciutto rosso, e i tortellini italiani venduti in tutta Europa cambieranno invece colore in funzione del ripieno, passando dal verde all’arancione.
Anche dire che l’Europa ha bocciato le etichette a semaforo è un modo per strappare un applauso in uno studio televisivo, ma non racconta la verità. La possibilità di introdurre loghi come l’etichetta con i tre colori è prevista dal regolamento europeo 1169/2011, tanto da essere usato oltre che in Francia e Inghilterra anche in Spagna e persino in Italia. Anche dire che il semaforo penalizza i prodotti Dop è sbagliato, perché potrebbero venire esclusi per via del loro ruolo storico nell’alimentazione, come suggerito dall’OMS e dal legislatore europeo. Si tratta infatti di un provvedimento a carattere volontario. Inoltre, i francesi hanno un numero di prodotti Dop e Igp simile al nostro eppure lo hanno adottato quasi all’unanimità.
In Italia schierarsi a favore delle etichette a semaforo è una posizione scomoda perché vuol dire andare contro le posizioni prese da governo, industria alimentare, lobby degli agricoltori e associazioni di consumatori. Dire no è più facile, ma vorrebbe dire condividere argomentazioni pretestuose che dimostrano poca dimestichezza con l’argomento. Tutto ciò sarebbe grave per Il Fatto Alimentare che da sempre si occupa di etichette. Per questo abbiamo preparato un documento, in cui si possono trovare queste e molte altre informazioni sulle etichette a semaforo, sul Nutri-Score e sui profili nutrizionali, argomenti che in Italia vengono spesso confusi tra loro (che potete trovare qui sotto), e abbiamo lanciato un appello a nutrizionisti e società scientifiche per riconsiderare la possibilità di adottare questo utile strumento anche nel nostro paese.
Le etichette a semaforo adottate in Francia, chiamate Nutri-Score, sono il miglior sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto. Lo schema è molto semplice: il rosso indica un alimento da assumere con moderazione, il verde un cibo sano mentre il giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata.
Fonte: IlFattoAlimentare