Il surriscaldamento del Pianeta ha effetti sempre più dirompenti dappertutto: dall’innalzamento delle temperature rispetto alle medie stagionali di riferimento agli eventi più catastrofici come valanghe, improvvise tempeste di grandine e scioglimento dei ghiacciai, nessuno Stato o abitante della Terra può considerarsi esente da queste calamità naturali.

In questo contesto si inserisce una delle più recenti scoperte conseguite da un team di scienziati provenienti da Irlanda, Gran Bretagna e Germania e davvero disarmante: la Corrente del Golfo ha subito un significativo rallentamento, senza precedenti, nella sua velocità di movimento. Di questa situazione e della sua gravità ne parliamo nell’approfondimento che segue.

 

Sommario:

Corrente del Golfo: perché è importante per l’equilibrio climatico del Pianeta

La Corrente del Golfo: cos’è e perché è importante per la salvaguardia del Pianeta

Lo studio sull’AMOC e le sconcertanti evidenze

Chi pagherà le conseguenze della sempre più lenta Corrente del Golfo?

 

La Corrente del Golfo: cos’è e perché è importante per la salvaguardia del Pianeta

La Corrente del Golfo, come già anticipato dal suo stesso nome, è il flusso di corrente oceanica dell’Oceano Atlantico.

Il nome completo sarebbe infatti Atlantic Meridional Overturning Circulation, ridotto poi nella sigla AMOC e per semplicità di utilizzo nell’espressione Corrente del Golfo. In sostanza si tratta di un’enorme corrente oceanica che trasporta acqua calda dal Mar dei Caraibi al Nord Atlantico. Dopo essere arrivato qui, il flusso tende a raffreddarsi e inabissarsi come conseguenza della sua elevata salinità. E così facendo ridiscende verso il continente nordamericano completando il giro.

Detto in altre parole, la Corrente del Golfo compie un vero e proprio circolo, difatti è spesso soprannominata “nastro trasportatore”. L’analogia è più che calzante, soprattutto se immaginiamo tale corrente muoversi su scala mondiale, scorrendo dall’Oceano Atlantico attraverso quelli Indiano e Pacifico per poi tornare indietro.

La notevole e indiscussa importanza di cui tutto il mondo dibatte si deve alla sua funzione regolatrice del sistema climatico di molte aree del Pianeta. La corrente è infatti caratterizzata dal flusso diretto a nord, verso cioè gli strati superficiali dell’Atlantico, di acqua salina calda e contemporaneamente dal flusso contrario diretto verso sud di acqua fredda in profondità.

Possiamo dirlo anche con altre parole: la Corrente del Golfo trasporta una quantità significativa di energia termica dai tropici e dall’emisfero australe verso il Nord Atlantico mentre il calore viene trasferito all’atmosfera.

L’acqua, infatti, ha un’inerzia termica maggiore rispetto all’atmosfera perché rilascia calore più lentamente e così facendo contribuisce a modificare il clima di quelle aree del Pianeta che altrimenti sarebbero totalmente gelate.

Lo studio sull’AMOC e le sconcertanti evidenze

Lo studio condotto sull’AMOC, focus di questo approfondimento, parla chiaro: dagli anni Cinquanta del secolo scorso a oggi, il flusso d’acqua sta viaggiando alla velocità più lenta dell’ultima millennio, con una riduzione in velocità del 15% rispetto ai valori precedenti. Un dato davvero disastroso per un sistema che, limitandosi a “spostare delle masse d’acqua”, contribuisce all’equilibrio climatico di tutto il Pianeta.

Ricerche e studi condotti parallelamente a quello qui in oggetto hanno poi evidenziato che se il ritmo del riscaldamento globale accelera, il rischio da affrontare e combattere ha a che fare con la chiusura totale della circolazione della Corrente del Golfo. Ma perché il sistema AMOC sta rallentando?

Lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia è sicuramente uno dei motivi, dove grandi volumi di acqua dolce fredda entrano nell’oceano e alterano il meccanismo naturale di affondamento della corrente. Poi intervengo anche:

  • l’aumento delle precipitazioni in Nord America, che fa entrare più acqua dolce nei fiumi, nei torrenti e nell’oceano
  • le temperature oceaniche più calde, che riducono il gradiente di temperatura tra i tropici e il polo

Chi pagherà le conseguenze della sempre più lenta Corrente del Golfo?

Come già anticipato, se non si riuscirà a invertire l’attuale trend che la Corrente del Golfo sta manifestando in termini di riduzione della sua velocità di crociera, le conseguenze saranno disastrose. A partire già dall’Europa. Le acqua dell’AMOC infatti moderano il clima dell’Europa occidentale e contribuiscono a rendere più miti i nostri inverni.

Il progressivo rallentamento della corrente potrebbe portare a una modifica del clima soprattutto in Centro e Nord Europa, proprio come diretta conseguenza della mancanza dell’apporto caldo. Non trascuriamo il fatto che anche l’Italia, sebbene in misura più marginale, verrebbe coinvolta da questi cambiamenti climatici data la sua posizione a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore.

Un brusco rallentamento della corrente potrebbe infatti innescare interruzioni in tutto il mondo, tra cui un improvviso aumento del livello del mare verso la costa orientale degli Stati Uniti o cambiamenti nella posizione delle principali piogge e zone climatiche aride o ancora inverni estremamente rigidi in Europa, fenomeni questi cui peraltro abbiamo già iniziato ad assistere.