Quello del caregiver, o familiare assistente, è una figura presente in molti contesti familiari europei, Italia compresa. In linea generale il caregiver familiare è colui che si prende cura, assiste e supporta una persona generalmente anziana in difficoltà e nei momenti di malattia. Spesso si parla di un vero e proprio “esercito nascosto” di caregiver: basti pensare che con questa categoria si fa riferimento a oltre 8 milioni di donne e uomini i quali, senza sosta e a titolo gratuito, si prendono cura di mogli, mariti, genitori, figli, fratelli, nonni e zii non autosufficienti.

Probabilmente non si è mai parlato dei caregiver familiari con così tanto interesse come in questo periodo di pandemia da coronavirus. Da quando è scoppiata, infatti, il loro carico di assistenza è cresciuto e insieme a questo anche lo stress emotivo, la precarietà economica, la paura di perdere il lavoro e il rischio di burnout. Vediamo insieme qual è la situazione attuale in Europa e soprattutto in Italia.

 

SOMMARIO:

Caregiver familiari e Covid-19: una situazione sempre più difficile

Dati alla mano: cresce il numero di caregiver in tempo di pandemia

Scacco alla salute emotiva e mentale dei caregiver familiari

Attenzione anche al rischio burnout, sempre più presente e avvertito

 

Dati alla mano: cresce il numero di caregiver in tempo di pandemia

Il dato è questo e soprattutto è inequivocabile: un’indagine promossa da Merck, condotta tra il 3 settembre e il 27 ottobre 2020 e che ha coinvolto altri undici Paesi del mondo (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Australia, Brasile, Taiwan, India e Cina) oltre l’Italia, ha rilevato un incremento del 12% di assistenti familiari a causa della diffusione del Covid-19. Su 9mila caregiver non retribuiti, partecipanti al sondaggio, e diventati tali a seguito della pandemia:

  • uno su 8 è italiano
  • uno su 5 è europeo

 

Scacco alla salute emotiva e mentale dei caregiver familiari

Il dato allarmante riguarda proprio la salute emotiva e mentale degli assistenti familiari. In Italia infatti i caregiver hanno lamentato un forte peggioramento del loro stato di salute, sia emotiva sia mentale, rispetto alla media globale dei Paesi coinvolti dallo studio Merck. E questo a causa della concorrenza di molteplici cause:

  • da una parte l’ansia per la sovrapposizione del proprio lavoro e dell’impegno di cura e la sensazione di non avere nessuno a cui chiedere aiuto
  • dall’altra il minor tempo a disposizione per stare con gli amici e prendersi cura di se stessi

Inutile negare che il lockdown ha amplificato il tempo settimanale dedicato alla persona invalida, passando mediamente da circa 19 ore a 23 ore attuali.

Gli effetti collaterali percepiti dai caregiver? La metà degli intervistati accusa anche un declino fisico perché fa meno sport, dorme di meno, ha iniziato a mangiare male oppure perché ha rinviato le visite mediche. Infine, nel 60% dei casi, lo stress fisico e psicologico è aggravato da un minor benessere economico dovuto:

  • all’incapacità di far fronte alle spese di accudimento con le risorse ricevute da istituzioni, servizi sociali o assicurazioni
  • alla riduzione delle ore di lavoro professionale retribuito

 

Attenzione anche al rischio burnout, sempre più presente e avvertito

Ad appesantire ancora di più la già gravosa situazione c’è anche il rischio burnout, frequentemente denunciato dai caregiver familiari partecipanti all’intervista. Il 78% degli assistenti familiari italiani riferisce che sta sperimentando livelli di burnout senza precedenti. Più di noi solo la Spagna con un 82%.

Le conseguenze derivanti sono disastrose, come potrete immaginare. Dall’immediato e per nulla sottostimabile esaurimento fisico e mentale, al timore di perdere il proprio posto di lavoro. Oltre a un aumento delle spese, dai dispositivi medici alle utenze alla tecnologia necessaria per l’assistenza, che ha aggravato la paura di non farcela. Senza dimenticare quella stringente e angosciante sensazione di sacrificare le proprie necessità personali per prendersi cura di qualcun altro senza avere un adeguato supporto emotivo.