Il più famoso movimento collettivo internazionale di hacker conosciuto come Anonymous non poteva di certo restare impassibile ai bombardamenti della Russia di Putin contro l’Ucraina, così si è attivato mettendo in pratica operazioni a danno del governo russo.

È una cyberguerra contro Putin, contro la guerra fatta di azioni informatiche mirate che il collettivo incita a fare a tutti gli hacker, sostenendo che insieme sarà più facile sconfiggere Putin.

E così a distanza di poche ore dai primi bombardamenti è iniziata la cyberguerra nei confronti della Russia, esattamente contro un sito della rete di controllo del gas russo, il Russian Linux terminal di Nogir, nella regione storica del Caucaso del nord, denominata Ossezia.

Gli attacchi informatici poi hanno mandato in tilt i sistemi governativi di Mosca, Cremlino e ministero della difesa, proseguendo contro banche, principalmente Sberbank e VTB.

Sommario:

Anonymous: attacco hacker contro siti web governativi russi

Il caso Kaspersky in Italia

Attacco Anonymous: c’è uno stato dietro?

La controparte Kaspersky

Sistemi informatici istituzionali italiani acquisiscono antivirus Kaspersky

 

Il caso Kaspersky in Italia

Anonymous sta attaccando maggiormente Kaspersky Lab, una multinazionale russa di sicurezza informatica, fornitrice di antivirus. La rete, gestita da una holding nel Regno Unito, è proprietaria degli antivirus sui principali siti istituzionali italiani.

Kaspersky lab proprio un mese fa ha ottenuto una certificazione di sicurezza dal ministero dello Sviluppo Economico Italiano consentendone l’uso anche ai livelli alti della pubblica amministrazione. Di conseguenza ad oggi si sa per certo che Kaspersky è installato su tutti i sistemi informatici delle istituzioni italiane.

 

Attacco Anonymous: c’è uno stato dietro?

Anonymous ha lanciato anche attacchi contro le ferrovie bielorusse mettendo fuori uso tutti i servizi per poi bloccare pure le banche del paese.

Al progredire dell’esercito russo in Ucraina gli hacker rispondevano a loro volta con attacchi informatici, garantendo però la miglior connessione al popolo ucraino.

Ma chi si nasconde dietro la maschera di Guy Faukes?

Anonymous è un collettivo difficile da spiegare in quanto alcuni lavorano in modo indipendente, altri formano piccole squadre, altri ancora si mischiano con manifestanti. Ma questo non esclude che dietro questo gruppo di hacker non possa nascondersi uno stato come già accaduto in passato. Dopotutto indossare una maschera è facile per confondere l’origine e agire in segreto.

 

La controparte Kaspersky

E se Anonymous agisce lasciando incertezze inerenti alla paternità, dall’altra parte è chiaro che a ricevere attacchi informatici è proprio un indirizzo del Ministero della difesa russo appartenente a Kaspersky.

L’azienda che ha sede nel Regno Unito, è una tra le più importanti nel settore di antivirus e anti malware, con forti capacità di ricerca e sviluppo in Russia, anche se la sua principale attività nel 2017 è stata trasferita in Israele.

 

Sistemi informatici istituzionali italiani acquisiscono antivirus Kaspersky

Capire il coinvolgimento italiano è abbastanza chiaro se consideriamo che i principali sistemi informatici delle istituzioni italiane come Palazzo Chigi, i carabinieri, il Ministero della Difesa, Ministero dell’Interno e Ministero della Giustizia acquistano e usano software antivirus Kaspersky.

Ministeri ed enti pubblici, già nel 2018, avevano acquistato programmi per la protezione dei propri sistemi informativi dall’azienda Kaspersky.

La società russa fondata nel 1997 è autoritariamente guidata da un esperto che si è laureato a Mosca nel 1987 presso la facoltà di matematica della scuola superiore del KGB e serviva clienti rilevanti come dipartimenti di difesa e giustizia, ministeri di infrastrutture, economia, interno, istruzione, sviluppo economico, dicasteri di attività culturali e turismo, Enav, CNR, Agcom e la direzione centrale dei Servizi elettorali.

Per concludere, esattamente il 26 gennaio 2022, Kaspersky ha ottenuto una certificazione tecnica di sicurezza grazie alla quale l’utilizzo è rivolto anche ai massimi livelli della pubblica amministrazione.

Se ne deduce che software presenti in Russia si trovano su tutte le agenzie di sicurezza italiane che tutti i giorni si collegano a Mosca per effettuare controlli sugli aggiornamenti.